Tra il 25 e il 28 maggio si terrà a Lipari un interessante festival culturale, significativamente chiamato “Una settimana di bontà. Immagini, pensieri, suoni”.
L’iniziativa, realizzata dall’associazione Nèsos, prevede una serie di interventi da parte di studiosi, docenti, artisti, registi, filosofi, architetti e così via: queste personalità coinvolgeranno il pubblico con le proprie parole incentrate sul tema dell’accoglienza.
Naturalmente il contributo dei partecipanti non si limita a mere conferenze, ma alla fine dei discorsi ciascun ospite potrà restare in zona per assaporare qualche specialità locale, assistere a un concerto o semplicemente passeggiare lungo le vie pittoresche.
Ci saranno mostre, proiezioni e presentazioni di vario tipo, nei pressi delle piazze, delle strade e degli edifici del territorio. L’illustratrice Serena Giordano parlerà di un proprio lavoro a carattere musicale, mentre diversi Futuristi siciliani esporranno le loro opere.
Un festival dedicato al dialogo e all’integrazione
Il sottotitolo del festival, per questa edizione, è “Vivere da stranieri”: esso si ispira alla vicenda di Max Ernst, pittore e scultore tedesco appartenente al movimento del Surrealismo. L’artista, dopo aver pubblicato nel 1934 il libro “Une semaine de bonté”, fu costretto a fuggire da una Germania appena entrata in guerra. Da allora, egli vagò profugo di luogo in luogo.
In effetti, la manifestazione culturale di Lipari è volta a riflettere su come si possa essere stranieri anche all’interno della propria città. Ernst aveva elaborato il suddetto scritto durante un viaggio in Italia, e poco dopo non fu più in grado di chiamare patria alcuna terra: nel corso del festival si affronteranno vari argomenti legati all’accoglienza, all’integrazione e all’incontro tra persone di nazionalità differenti.
Senza dubbio si tratta di un progetto importante, significativo, capace di lasciare il segno.
