Come ogni anno ha avuto luogo il suggestivo rituale dello sposalizio dei faraglioni di Lipari

Nell’area a sud dell’isola di Lipari, nei pressi dello stretto che la separa da Vulcano, sorgono due splendide creazioni della natura. Si tratta dei faraglioni Pietra Lunga e Pietra Menalda, rispettivamente di 80 e 20 metri, dichiarati Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO nel 2000: uno spettacolo da sogno, reso ancora più indimenticabile dai gabbiani che volano nei dintorni e dal fiordaliso, fiore tipico di queste zone. I turisti restano sempre incantati di fronte a un simile scenario, soprattutto quando le onde del mare cristallino si infrangono contro la roccia.

La bellezza dei faraglioni delle Eolie è nota sin dai tempi antichi. Essa viene ricordata persino nei versi di Omero, nello specifico in quelli dell’Odissea, dove le due meravigliose strutture sono definite “rupi erranti”: è in questo luogo che si uniscono “la furia del mare e del fuoco funesto“, è qui che “una sola passò, delle navi che solcano il mare, Argo”.

Un rito simbolico per la celebrazione di un’opera d’arte

I giganti Pietra Lunga e Pietra Menalda sono i protagonisti del lavoro dell’artista di origini eoliane Geri Palamara, dalla cui mente creativa nacque l’illustre “Sposalizio dei Faraglioni”. Quest’anno, per iniziativa del Notiziario delle Eolie in collaborazione con il Comune di Lipari, è stato festeggiato il ventennale di questo straordinario capolavoro. Per l’occasione è stato organizzato un suggestivo corteo di più di 100 barche, guidate dal veliero storico “Sigismondo” di Felice Merlino.

sposalizio dei faraglioni

Le imbarcazioni sono state ovviamente decorate, in modo da rendere l’evento ancora più magico. Alla fine della processione in mare è stata inaugurata una targa in pietra, scolpita dal Maestro Santino Basile, insieme a un paio di fedi realizzate dal Maestro Paolino Spadala. Si è tenuto, pertanto, un vero e proprio anniversario di nozze simbolico, che ha attirato un gran numero di visitatori e che ha sancito definitivamente la fama di Palamara.

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