Tra i tanti registi che si sono lasciati affascinare dalle Isole Eolie e hanno scelto l’arcipelago siciliano come location di un film c’è anche Nanni Moretti, che qui ha ambientato una delle sue pellicole più celebri, , e in particolare il secondo capitolo, intitolato Isole.

La particolarità di questa opera sta nella rappresentazione delle Eolie, scevra di luoghi comuni e priva della poesia che il posto suggerirebbe: si è in presenza, invece, di una satira di costume ai limiti del grottesco, in cui le isole non si limitano a fare da sfondo ma sono vere e proprie protagoniste della storia.

La visione grottesca delle sette isole

Ciascuna delle isole dell’arcipelago viene considerata come un mondo a sé: Moretti, che interpreta sé stesso, decide di venire qui per scappare dal caos di Roma in cerca di ispirazione per un film. Quindi va a trovare l’amico Gerardo, che vive a Lipari, ma questa è solo la prima tappa di un tour che lo porta anche a Salina, a Stromboli, a Panarea e ad Alicudi. Proprio questa isola, del tutto isolata dalla civiltà, è la destinazione finale di un’esperienza molto particolare: qui non c’è nemmeno l’elettricità, e quindi non ci si può lasciar irretire dalla confusione della tv.

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